Martin Goodman, Roma e Gerusalemme. Lo scontro delle civiltà antiche, Laterza, 2012
Nel 70 d.C., dopo una guerra durata quattro anni, tre legioni romane
comandate dal futuro imperatore Tito circondano, assediano e infine
devastano la città di Gerusalemme. Sessant’anni più tardi, la
distruzione della città è completata. Sulle sue rovine, l’imperatore
Adriano costruisce la romana Aelia Capitolina, dove ai Giudei è proibito
perfino entrare. Eppure, fino ad allora i Romani erano stati tolleranti
con loro quanto con gli altri popoli dell’impero. Vessati da tasse
arbitrarie, umiliati, ostacolati nella pratica della propria religione,
gli Ebrei sono derubati perfino del nome della propria terra: la Giudea
viene ribattezzata Palestina. Cosa scatena un conflitto tanto rabbioso?
Perché, tra le numerose popolazioni assoggettate al dominio romano, solo
quella giudaica riceve un trattamento così repressivo, così brutale?
Perché accade questo disastro? Cosa, nella società giudaica e romana,
rende impossibile la coesistenza? Questo libro superbo, avvincente,
chiaro e scorrevole, firmato da uno dei principali studiosi mondiali
dell’antica Roma e del mondo giudaico, racconta e spiega questa
battaglia titanica, perché quella politica di ostilità radicale servì
gli interessi di Roma e come la prima generazione di Cristiani prese le
distanze dalle proprie origini ebraiche divenendo sempre più ostile.
Era inevitabile l'urto tra romani e giudei? Assolutamente no. Anzi, la
tesi di Goodman è che quei due mondi avrebbero potuto benissimo
coesistere come avevano fatto fin lì: fu la lotta per il potere a Roma
che provocò la catastrofe.
Paolo Mieli, "Corriere della Sera"
Quasi ottocento pagine di notizie ma soprattutto di vita trascorsa.
Fatti importanti ma anche quotidianità che per Goodman diventa
essenziale per capire il perché dello scontro.
Elena Loewenthal, "Tuttolibri"
Tutti quelli che cercano una reale comprensione della questione
mediorientale dovrebbero leggere questo libro sui due secoli cruciali
della storia giudaica e potrebbero imparare molto da quella antica
tragedia.
Diarmaid MacCulloch, "The Guardian"
Cupo e magistrale. Se la presa della Bastiglia ha dato forma alla
storia del diciannovesimo e ventesimo secolo, si potrebbe dire che il
ventunesimo è stato forgiato dalla caduta, quasi duemila anni fa, di
Gerusalemme.
Tom Holland, "The Sunday Times"
Roma e Gerusalemme è, tra le altre cose, una storia dell'antisemitismo –
o meglio della giudeofobia. Martin Goodman è il candidato più adatto
per ritagliarsi una strada attraverso lo spesso groviglio di credenze,
pregiudizi e falsa coscienza.
Paul Cartledge, "The Sunday Telegraph"