Jacques Ellul, La sovversione del cristianesimo, Centro Studi Campostrini, 2012, 23,00 €
“Com’è possibile che lo sviluppo della società cristiana e
della Chiesa abbia dato vita a una società, a una civiltà e a una
cultura del tutto opposta a quanto si può leggere nella Bibbia e a
quanto è indiscutibilmente contenuto nei testi della Torah, dei profeti,
di Gesù e di Paolo?”. Con questa provocatoria domanda si apre la
“Sovversione del cristianesimo”, testo che Jacques Ellul ha dato alle
stampe nel 1984. Provocatoria perché la domanda contiene implicitamente
una constatazione che dovrebbe, da sola, suscitare la nostra
apprensione: per Jacques Ellul, infatti, la millenaria storia della
Chiesa e delle società cristiane è costellata da continui tradimenti che
hanno pervertito totalmente il contenuto sovversivo dell’originario
messaggio biblico ed evangelico. Gli ambiti in cui questa perversione si
è manifestata con più evidenza sono diversi: la massificazione delle
conversioni, il ritorno del sacro, l’alleanza fatale con la politica, la
soggezione nei confronti dell’Islam, la sottomissione della donna,
l’irrigidimento moralistico. Tutte degenerazioni cui Ellul dedica pagine
di penetrante analisi storica, sociale e teologica, sino a giungere al
cuore del problema: l’impossibilità per l’uomo di sostenere e tollerare
il contenuto scandaloso del messaggio cristiano, la sua ineliminabile e
iconoclasta forza di sovversione e di liberazione.
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