Laura Bosio, D'amore e di ragione. Donne e spiritualità, Laterza, 2012, 10,00 €
La spiritualità, al di là delle fedi religiose, è stata una perdita
sensibile, almeno a livello diffuso, dell'età novecentesca. Adesso, in
un'epoca in cui le ideologie sono entrate in crisi nella loro pretesa di
configurarsi come fede laica e in cui chiese e istituzioni appaiono
sempre più arroccate nella difesa dei propri privilegi, la spiritualità
può riacquistare un senso nuovo, come esperienza di ciò che ci supera e
ci spinge fuori di noi, a incontrare l'altro che dà significato al
nostro vivere. "Dentro" e "oltre" sono parole tra le più ricorrenti in
queste esperienze: dentro come accoglienza e oltre come disponibilità
del pensiero a gettarsi al di là di ogni orizzonte. Sono le parole delle
donne che in questo libro si rincorrono, accompagnate da un breve
commento, attraverso i testi di filosofe, poetesse, mistiche,
scrittrici, da Saffo a Teresa d'Avila, da Juana de la Cruz a Marina
Cvetaeva, da Emily Bronté a Maria Zambrano, dalla sufi Ràbia alla yogini
Ma Gcig. Leggere queste pagine è come fare una visita guidata in un
castello "interiore" dove alle pareti non ci sono quadri, ma pagine
esemplari, voci che si cercano, raccontando la vicenda di un io in
ascolto. Amore è il termine che le accomuna. Un amore che contiene e
trascende tutti i termini che lo rappresentano: affetto, simpatia,
sollecitudine, deduzione, eros. E le parole che tentano di descriverlo
non possono che essere mobili e saporose come l'inafferrabile oggetto!
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