Vito Mancuso, Obbedienza e libertà. Critica e rinnovamento della coscienza cristiana, Fazi, 2012, 15,00 €
Un discorso sul metodo, non solo della teologia, ma anche e soprattutto
della coscienza. Divisa tra obbedienza e libertà, la coscienza cristiana
(e non solo essa) è inquieta come non mai, ed è alle sue inquietudini
che questo nuovo libro di Vito Mancuso si rivolge affrontando con
chiarezza i nodi più importanti del dibattito odierno: la verità e il
potere, la religione al servizio della politica e il principio di
laicità, l'identità umana tra anima e coscienza, il destino finale tra
nulla ed eternità, il dialogo tra le diverse religioni e le diverse
spiritualità del mondo.
I temi sono i grandi temi di Mancuso, la radicale onestà intellettuale e
il primato della vita, ma qui trovano un loro scenario caratteristico
che distingue questo libro dagli altri: il delicato rapporto tra il
potere ecclesiastico e la verità.
Partendo dal motto caro a Martini, “pro veritate adversa diligere”
(ovvero essere contenti delle contraddizioni), il teologo della vita
autentica ci spiega come la “verità autentica” non sia qualcosa di
statico, di ricevuto in eredità, ma qualcosa a cui si arriva per
contrarietà. In un corpo a corpo con l’ortodossia, Mancuso si dichiara
contento delle contraddizioni, esprimendo così il suo amore per la vita.
Il pensiero di Vito è come sempre antinomico e non dicotomico,
analogico e non oppositivo.
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