Chiara Frugoni, Storia di Chiara e Francesco, Einaudi, 2011, 18,00€
Due ragazzi benestanti, colti, imbevuti
di letture - soprattutto lui - di nobili
cavalieri e amori cortesi. Ma quando un
giorno questi due giovani, destinati a
ereditare gli onori del loro stato sociale,
volsero lo sguardo sulle cose degli uomini,
videro un mondo che tradiva il messaggio
del Vangelo e lo rifiutarono. Decisero,
in momenti diversi, di spogliarsi
delle loro ricchezze e, nudi, di abbracciare
una nuova vita per gli ultimi.
Quelle di Chiara e Francesco furono
due esistenze che si intrecciarono strettamente
pur percorrendo, ciascuno dei due
santi, cammini differenti. Lo scopriamo
direttamente dalle loro voci, dai loro scritti,
a cui Chiara Frugoni dedica in questo
libro uno spazio del tutto nuovo.
Facendo parlare direttamente i protagonisti,
la Frugoni fa del lettore un compagno
di strada di Chiara e Francesco,
permettendogli di accostarsi al loro generoso
progetto e alle resistenze, ai tradimenti,
ai compromessi con cui i due
dovettero fare i conti per rendere reale
la loro utopia. Del resto è una storia,
quella di Chiara e Francesco, che col passare
dei secoli nulla ha perso della sua
travolgente novità. Al contrario, è come
se il tempo trascorso non smettesse di
sottolinearne la radicale modernità: il
rapporto con i poveri, e quindi col denaro
e il potere; il ruolo non subalterno
della donna; la funzione dei laici nell'istituzione
religiosa; l'importanza del lavoro
manuale in servizio del prossimo e come garanzia di libertà; la relazione con
fedi diverse. Poche altre figure storiche
sono riuscite a forgiare un modello di
comportamento capace di contrapporsi
all'esistente con una radicalità pari alla
loro mitezza. Perché è questo, in fondo,
uno degli aspetti più caratteristici del magistero
dei due santi: il tentativo di rispondere
a una domanda, oggi come allora,
«impossibile»: come farsi carico delle
ingiustizie del mondo usando solo le
parole del Vangelo?
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