Albino Luciani, Illustrissimi - Lettere ai grandi del passato, Edizioni Messaggero, 2011 (ristampa), 14,00 €
«Caro Dickens, sono un vescovo che ha preso lo strano impegno di
scrivere ogni mese... una lettera a qualche illustre personaggio».
Così Albino Luciani, allora patriarca di Venezia e poi Papa per soli
33 giorni, scriveva con prosa giornalistica ed agile, incredibilmente
spiritosa e di carattere popolare ai Grandi della Storia. In questo
libro, la cui prima edizione risale al 1976, sono racoclte tutte le
lettere che papa Luciani aveva scritto - e pubblicato sulla rivista
Messaggero di sant'Antonio dal 1971 al 1975 - indirizzandole a
personaggi storici e mitici di tutti i tempi e luoghi. Il carattere
particolare degli argomenti trattati in questo fantasioso epistolario,
la piacevolezza dello stile, la sottile ironia che pervade ogni pagina,
l'abilità di trasferire vicende e persone, problemi e soluzioni da ieri a
oggi e viceversa, saltando con disinvoltura da un secolo all'altro, il
linguaggio semplice e popolare, danno corpo a un'analisi tutt'altro che
superficiale del mondo di quegli anni difficili e tortuosi. I personaggi
incontrati sono i più diversi: da Penelope a Mark Twain, da Maria
Teresa d'Austria a Figaro, da Pinocchio a Trilussa, da Scott a
Ippocrate, da Quintiliano a Marconi, da Hofer a Goldoni, da santa Teresa
a Goethe, da san Bernardino a Marlowe, per finire al più importante di
tutti, Gesù, al quale l'autore scrive trepidando.
Non è facile scrivere lettere di fantasia, ma Albino Luciani ci riesce magistralmente. Le lettere sono incredibilmente attuali
dopo più di trent’anni per tematiche (la crisi petrolifera, il
relativismo, la famiglia, il bene comune, la politica) e per soluzioni
proposte, merito di un’analisi tutt’altro che superficiale di questi
anni così complessi. La lettura scorre veloce tra un sorriso strappato
da una battuta ironica e una riflessione scaturita dalle sagge parole
del prelato, il tutto dimostrando una profonda cultura che tuttavia non si perde in terminologie complesse ma resta godibile e leggibile grazie ad un linguaggio semplice e popolare. Un libro per tutti coloro che voglio approfondire le tematiche di dottrina sociale in modo insolito, avvincente ed ironico.
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