Khaled Fouad Allam, L'Islam spiegato ai leghisti, Piemme, 2011, 15,50
Per cogliere la complessità dei fenomeni a volte basta una storia. Leila
è nata in Marocco e immigrata in Italia con permesso di soggiorno;
tutte le mattine si sveglia alle cinque, lega al collo il suo chador
colorato e raggiunge la cooperativa dove lavora; alle prime luci
dell'alba, come ogni giorno, farà le pulizie nella sede della Lega Nord
di Trento. Può sembrare una missione impossibile quella di spiegare
l'islam ai leghisti. La Lega ha fatto della questione dell'immigrazione
un bersaglio privilegiato, presentando il mondo islamico come una sorta
di anti-mondo, e giocando di volta in volta su eventi ed elementi
specifici: il velo, il rifiuto del crocifisso, il terrorismo, le classi
separate, le moschee, la poligamia... Ci sono contraddizioni irrisolte
all'interno della cultura islamica, così come ci sono in seno
all'Occidente, e il sociologo Khaled Fouad Allam le affronta con estrema
lucidità senza tralasciare le più spinose. Il processo di
chiarificazione non può attendere. Dietro l'angolo ci sono le
inquietanti derive xenofobe in crescita in tutto il continente europeo,
l'assurda paura dell'Eurabia e una strisciante islamofobia che si va
diffondendo anche nel nostro Paese. Il futuro non si costruisce sulla
paura e l'Italia non deve temere l'islam.
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