Amos Oz, Il monte del cattivo consiglio, Feltrinelli, 2011, 16,00 €
Gerusalemme alla vigilia di quel fatidico 1948 che segnò la nascita
dello stato ebraico è la vera protagonista di queste tre novelle
racchiuse sotto il titolo de Il monte del cattivo consiglio e unite da
un sapiente filo conduttore. Oz evoca qui, infatti, l’atmosfera tutta
particolare che animava la città ebraica in quel periodo, e la narra
attraverso lo sguardo di sé bambino, incarnato in diversi personaggi. La
prima novella, che dà il titolo al libro, è un testo molto caro
all’autore, che egli considera come una prima stesura di Una storia di
amore e di tenebra. C’è una piccola famiglia gerosolimitana, con un
bambino timido, un padre veterinario, una madre enigmatica che alla fine
abbandonerà tutti e tutto. Uri, il protagonista de Il signor Levi, si
guarda intorno nel suo piccolo quartiere popolato di personaggi strani, a
volte misteriosi. La guerra d’indipendenza è alle porte. Questo lo sa
anche il dottor Emanuel, che in Nostalgia scrive lunghe lettere a Mina,
una donna che ha amato. Lui è molto malato, sa che vedrà solo una
piccola porzione di futuro. Per intanto le racconta il presente
convulso, trepidante e pure carico di malinconia, che Gerusalemme viveva
in quei giorni.
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