Paolo Maggiolini, Arabi cristiani di Transgiordania. Spazi politici e cultura (1841-1922), Franco Angeli, 2011, 40,00 €
Superando le consuete barriere concettuali di minoranza e maggioranza
all'interno del Vicino Oriente, la vicenda storica che ha
contraddistinto l'esperienza delle tribù arabe cristiane di
Transgiordania chiarisce il significato e la portata del processo di
modernizzazione che ebbe luogo in questa terra durante il XIX secolo.
Una fase storica determinante per la comprensione dell'opera di
fondazione dello stato hashemita di Giordania agli esordi del XX secolo.
Il risultato di tale processo fu la sovrapposizione e l'intreccio tra
la dimensione pre-moderna della cultura tribale del luogo e quella
moderna di matrice occidentale introdotta nel territorio da attori
politico-sociali esterni quali funzionari ottomani, missionari cristiani
e mercanti provenienti dai territori di Siria e Palestina. La modernità
così prodottasi non fu quindi solo frutto di un'imposizione
dall'esterno e dall'alto, bensì rappresentò il risultato di una costante
relazione dialettica di cooperazione, mediazione e reazione tra il
territorio e i soggetti esterni che iniziarono ad operare in
Transgiordania a partire dalla metà del XIX secolo. L'analisi delle
modalità secondo cui si diffuse l'istituto della comunità religiosa
all'interno della Transgiordania chiarisce alcuni aspetti della
transizione "dallo tribù allo stato", fornendo una spiegazione di come
il tribalismo poté riprodursi all'interno dello spazio politico ottomano
ottocentesco e in quello hashemita dei primi decenni del Novecento.
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