Inos Biffi, Figure e vicende della Chiesa ambrosiana, Jaca Book, 2011, 70,00 €
La sezione «Nel solco di Ambrogio»
raccoglie gli scritti di Inos Biffi dedicati alla sua Chiesa, quella
ambrosiana, in cui affondano le sue radici cristiane, la sua formazione,
i suoi studi. I primi saggi riguardano lo stesso antico governatore
diventato improvvisamente e controvoglia vescovo della città imperiale.
Si tratta di schizzi brevi ma incisivi sulla sua dottrina e pastorale,
sull’originalità della sua teologia, tutta incentrata su Cristo, sulla
novità della sua cura d’anime, tutta dedicata a iniziare i suoi fedeli
all’intelligenza, al gusto e al canto del «Mistero». Dopo Ambrogio
ricorrono alcuni degli altri grandi pastori che hanno illustrato e
impreziosito la Chiesa di Milano, tra i quali il grande autore della
Riforma cattolica, san Carlo Borromeo, nei disegni umani un perfetto
esponente del nepotismo papale, ma nei disegni divini il riformatore che
con le sue potenti e geniali istituzioni ha segnato per secoli e fino
ad oggi questa Chiesa, che a ragione può essere definita
ambroborromaica.
Sono succedute a san Carlo altre luminose figure di
pastori. Inos Biffi rievoca in particolare gli arcivescovi che nel XX
secolo sulla sua scia hanno governato la comunità ambrosiana con
sapienza operosa ed edificante santità: due infatti - Ferrari e Schuster
- sono già beati, e Montini si avvia alla beatificazione, mentre a
Giovanni Colombo, che ebbe il dono della Parola per la sua Chiesa, sarà
riservato tutto il secondo volume della sezione. Ma insieme con i
pastori si incontrano in queste pagine altri rappresentanti di questa
Chiesa, con le loro diverse vicissitudini: santi da altare – si pensi al
curato Serafino Morazone celebrato dal Manzoni - o altri personaggi
insigni che nell’uno o nell’altro modo sono entrati a contatto con la
sua vita: si pensi a Newman. Alcuni di essi, come Schuster, Montini,
Colombo, furono personalmente incontrati dall’autore di quest’opera, e
allora la rievocazione assume, o assumerà, la forma della memoria. Ma,
di là dall’interesse storico della materia, questo primo volume che vede
la luce nella sezione «Nel solco di Ambrogio» vale anche come una
suggestiva ed eloquente testimonianza: mostra come una Chiesa viva possa
alimentare una teologia e formare un teologo. Lo riconosce lo stesso
autore nelle ricordanze che introducono al volume.
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