Marco Politi, Joseph Ratzinger. Crisi di un papato, Laterza, 2011
Perché «Dio ha fatto papa un professore» se lo è chiesto anche Joseph
Ratzinger. La sua leadership si cimenta con questioni altissime, ma è al
tempo stesso segnata da contraddizioni e insicurezze. Marco Politi
indirizza lo sguardo sulle prospettive del governo della Chiesa e sui
tormenti del pontefice.
Stefano Rodotà
«Joseph Ratzinger non doveva diventare papa. Non poteva. Secondo le
regole non scritte dei conclavi una personalità così 'polarizzante' non
sarebbe mai riuscita a ottenere i due terzi dei voti necessari per
essere eletto. Invece il 19 aprile 2005, dopo un'elezione tra le più
rapide dell'ultimosecolo, il tedesco Ratzinger si affacciò sorridente
alla Loggia delle Benedizioni. Chi varca il Portone di Bronzo impara
presto cosa significa il termine 'polarizzare'. Significa creare con
dichiarazioni, gesti e idee un campo di tensione così forte da spaccare
la Chiesa tra visioni differenti»: dopo sei anni di pontificato
Benedetto XVI è ancora un pontefice che divide. Eletto per rassicurare
la parte di Chiesa in cerca di autorità e identità, il papa ha messo a
disagio il cattolicesimo che si ispira al Concilio Vaticano II; con una
citazione sprezzante su Maometto ha provocato uno scontro violento con
l'Islam; elogiando Pio XII e togliendo la scomunica al vescovo negatore
della Shoah ha causato una serie di crisi con l'ebraismo; le sue frasi
sull'Aids hanno suscitato reazioni di protesta in tutto il pianeta; non
ha affrontato questioni come il calo dei sacerdoti e il ruolo della
donna.
Marco Politi ricostruisce questi anni di pontificato nel quale crisi ed
errori di comunicazione sono stati ripetuti e tratteggia il profilo
meno conosciuto di un papa impolitico. Un uomo sensibile, timido,
caloroso e pieno di umorismo nel privato. Un uomo che crede a un
cristianesimo 'religione dell'amore' e non come pacchetto di divieti. Un
teologo e un intellettuale di statura. Eppure...
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