Michael Paul Gallagher, Mappe della fede. Dieci grandi esploratori cristiani, Vita e pensiero, 2011, 16,00 €
Nel mondo attuale l’esperienza della fede tende a non essere
più al centro della vita delle persone. Viene piuttosto considerata una delle
molte potenziali fonti di significato, e oltretutto non delle più attraenti. Ma
la partita è persa? O si possono trovare terreni e modi che, accogliendo la
sensibilità contemporanea, aiutino a riappropriarsi di quel desiderio di senso
che il modo di vivere prevalente è portato a spegnere?
È la sfida che Michael Paul Gallagher raccoglie in questo
libro, mettendosi alla ricerca appassionata di un nuovo programma di nutrimento
e riflessione spirituale che parli la lingua dell’uomo contemporaneo e ne
tocchi il cuore. L’idea, brillante e originale, è quella di fornire delle vere
e proprie ‘mappe della fede’, dei tracciati disegnati e lasciatici in eredità
da dieci grandi pensatori cristiani, scelti per l’attenzione speciale che hanno
rivolto alle esigenze del loro tempo e per la peculiare creatività delle loro
proposte: John Henry Newman, Maurice Blondel, Karl Rahner, Hans Urs Von
Balthasar, Bernard Lonergan, Flannery O'Connor, Dorothée Solle, Charles Taylor,
Pierangelo Sequeri, Benedetto XVI.
Dieci autori che, ciascuno con le sue sottolineature specifiche,
hanno assunto fino in fondo la sfida della modernità e ora della postmodernità.
E hanno risposto muovendosi nell’orizzonte dell’umano, indagando la possibilità
del credere prima ancora che i suoi contenuti, dando alla loro ricerca quello
spirito di dialogo e «simpatia immensa» verso il mondo che Paolo VI, chiudendo
il Concilio, aveva rivendicato nei confronti di un umanesimo profano e
rinunciatario.
Tutti questi ‘giganti’ sulle cui spalle saliamo fiduciosi si
sono interrogati sul senso della vita e sulla fede in un modo spesso difficile
da comprendere per i non specialisti. Proprio partendo da questa
considerazione, Gallagher ha ‘tradotto’ qui il loro pensiero in una lingua
accessibile, chiedendosi di volta in volta come ciascuno di loro avrebbe parlato
all’uomo d’oggi con il suo disorientato e spesso doloroso cammino verso la
fede.
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