sabato 18 giugno 2011

A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca

Lorenzo Milani, A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca, Chiarelettere, 2011, 7,00 €
«Non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo d'amare la legge è d'obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno sottomettersi perché siano cambiate. La leva ufficiale per cambiare la legge è il voto. La Costituzione gli affianca anche la leva dello sciopero. Ma la leva vera di queste due leve del potere è influire con la parola e con l'esempio sugli altri votanti e scioperanti. E quando è l'ora non c'è scuola più grande che pagare di persona un'obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa prevede. Chi paga di persona testimonia che vuole la legge migliore. Questo l'ho imparato coi miei ragazzi leggendo l'“Apologia di Socrate”, la vita del Signore nei quattro vangeli, l'autobiografia di Gandhi ... Vite di uomini che sono venuti tragicamente in contrasto con l'ordine vigente non per scardinarlo ma per renderlo migliore.» Questo “Instant Book” raccoglie tutte le lettere presentate al processo che vide don Milani imputato per aver difeso gli obiettori di coscienza che non vollero arruolarsi e furono imprigionati (1965). Lo stesso Vaticano condannò l'obiezione di coscienza. Don Milani, da solo, scrisse un appello spiazzante e di straordinaria forza retorica in difesa di coloro che scelsero di dire: lo non ci sto. Lo dissero non per fare il favore a qualche potente ma semplicemente per coerenza con se stessi. Persone pulite e specchiate di cui oggi tanto si sente la mancanza.

Nessun commento:

Posta un commento