Jacques Le Goff, Lo sterco del diavolo. Il denaro nel Medioevo, Laterza, ed. 2012, 11,00 €
La principale rappresentazione simbolica del denaro nell'iconografia
medievale è una borsa che, appesa al collo di un ricco, lo trascina
all'Inferno.
Jacques Le Goff racconta secoli di storia in cui la Carità contava più del Mercato
Il denaro nel senso in cui lo intendiamo oggi è un prodotto della
modernità. Non è un protagonista di primo piano del Medioevo, né dal
punto di vista economico e politico né da quello psicologico ed etico; è
meno importante e meno presente di quanto non lo fosse nell'Impero
romano, e soprattutto assai meno centrale di quanto non diventerà nei
secoli successivi.
Dai pulpiti medievali risuona la condanna dell'avarizia come peccato
capitale e le parole dei monaci e dei frati elogiano la carità ed
esaltano la povertà come ideale incarnato da Cristo. Non l'accumulo, non
la ricchezza garantiscono il buon vivere. La salvezza è nel dono e nel
sostegno ai deboli. La pecunia è maledetta e sospetta, perché il denaro e
il potere economico non sono ancora arrivati a emanciparsi dal sistema
globale di valori proprio della religione e della società cristiana.
Con l'entusiasmo, la curiosità intellettuale, la scrittura brillante di
sempre, Jacques Le Goff regala un prezioso scorcio di mondo.
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